Quando - ormai 3 anni fa - giocai a The Whispered World, mi ripromisi di non mettere mai più mano su avventure grafiche tedesche, e ancora meno sulle produzioni della Daedalic Entertainment.
Due sono stati gli eventi che mi hanno costretto a ritrattare le mie parole: da un lato, Daedalic ha fatto uscire dei prodotti interessanti, tradotti in italiano, e apprezzati dalla critica. In secondo luogo, le avventure grafiche classiche, da anni, sembra che arrivino solo dalla Germania.
Ok, ho detto una bugia, le avventure grafiche belle non arrivano solo dalla Germania. Dall'America e dalla Norvegia continuano a vedersi titoli interessanti, e anche l'Italia ci mette del proprio, ma, escludendo qualche indie più o meno pubblicizzato (e sicuramente mai tradotto in italiano), statisticamente su 20 avventure grafiche uscite e arrivate in Italia negli ultimi 5 anni, almeno 7 sono tedesche (basta aggiungere all'equazione i nomi di Cranberry Production e DECK13 Interactive e il gioco è fatto).
Ebbene sì: anche in questo gioco c'è questa coltissima e originalissima citazione! |
Così, ho lasciato perdere per un paio di giorni Beyond: Two Souls per dedicarmi a questo prodotto indubbiamente poco impegnativo.
"Io non sono come le altre, con me ci vuole un impegno serio" |
Daedalic colpisce subito nel mio punto più debole: i viaggi nel tempo. Le storie basate sui viaggi nel tempo raramente mi deludono, e anche in questo caso il fascino della cosa viene sviluppato a dovere.
Non si parla di complicazioni fisiche, non si parla di particolari paradossi, ma il solo fatto che ci sia qualcuno che dal futuro torna indietro per evitare qualche catastrofe non può che portare a buoni risultati.
Lo sviluppo della trama rimane su buoni livelli, senza mai annoiare o far storcere il naso, gli enigmi semplici ma a volte laboriosi fanno il loro dovere e i capitoli non sono mai troppo lunghi da costringerci a vedere per troppo tempo gli stessi scenari.
Un'altra lancia va spezzata a favore di questa produzione per i dialoghi spesso brillanti e per il doppiaggio (in inglese) ben recitato. La somma di tutti i piccoli particolari positivi rendono questo prodotto assolutamente pregevole.
Il tipo coi baffi, poi, c'ha il vocione alla Walter White |
Le animazioni, in particolare, fondamentalmente non esistono. Per capirci, siamo ai livelli di animazione di Monkey Island su Amiga: camminata composta da 4 frame (speculare per la direzione opposta) e schermo quasi congelato quando si dialoga o si sta fermi.
Sembra un'immagine fissa, ma in realtà è animata come il gioco! |
In conclusione questo A New Beginning non ha le atmosfere di Grim Fandango o di Black Mirror, non ha l'ironia di Day of the Tentacle, e non ha le animazioni adatte ad un prodotto moderno, ma ha tutto il resto. È divertente, affascinante, ben scritto, e sufficientemente corto da non annoiare.
Sicuramente meritevole.
PREVIOUSLY, ON VIDEOGAMES REVIEW: Nicolas Eymerich, Inquisitore: La Peste
0 commenti:
Posta un commento