Il protagonista di oggi è Firing Range 2, alias Call of Duty al poligono di tiro. Buona anche per Denizen's Den-The Black Knight, un roguelike brutto da vedere ma bello da giocare. Curse of Shadows ci prova, e per un po' ci riesce pure, ma avrebbe avuto bisogno di un po' di rifinitura in più. Vidiot Game è il gioco che si può tirare fuori nelle gare di "quello è pazzo proprio" "no quello è più pazzo proprio più", e Gingerbread Holiday è un titolo natalizio leggermente fuori stagione.

Il problema dei puzzle game è che spesso si riducono a mero esercizio intellettuale, ma questo Talesworth Adventure: The Lost Artifacts (disponibile anche per iPad) risolve brillantemente la cosa calando le sue meccaniche (peraltro molto interessanti di per sé) nel contesto di un'avventura fantasy con tanto di mostri da uccidere e tesori da recuperare.

Questo gioco l'aspettavo: i filmati m'avevano intrigato parecchio, grazie allo stile grafico fatto di contrasti e violenza. Una volta fatta partire la demo, altri filmati, e alcune scene che sembravano uscire dritte dritte da Berserk (la Mano!) hanno contribuito a far salire la scimmia. Poi ho iniziato a giocare e... me ne sono accorto un minuto dopo circa: i comandi in questo Bloodforge hanno dei tempi di risposta ASSURDI.

Nell'ultimo RingCast si notava come il DLC col finale "vero" di Mass Effect 3 possa rivelarsi anche un'efficace mossa anti-usato: verrà rilasciato in estate, e quindi fino ad allora la gente eviterà di rivendere la propria copia del gioco. In più, chi si comprerà il titolo usato avrà una ragione in più per andare di DLC pass, anche se non interessato al multiplayer. Se fatta apposta, tutta 'sta storia del finale di Mass Effect 3 sarebbe davvero un'enorme furbata di marketing.

Senza farvi perdere troppo tempo: se non l'avete ancora fatto, vedetevi Breaking Bad. La prima stagione era un po' lenta, la seconda ingranava un bel po', ma la terza e la quarta sono semplicemente SPETTACOLARI, e il finale di quest'ultima in particolare è da mascella a terra, senza se e senza ma.

Cercando di trovare un filo comune ai post che ho scritto in 'sti giorni per Indie Vault, ho realizzato che non ce n'era uno. Però sono capitati tre giochi, tutti e tre gratuiti, giocabili direttamente online, ed estremamente ben realizzati. Quindi, se volete qualcosa per smanettare nel browser...

Se leggendo il titolo vi è venuto subito in mente l'albo di Dylan Dog, "La dama in nero", eliminatevelo pure dalla testa. La pellicola, che avrebbe dovuto segnare il distacco di Daniel Radcliffe da Harry Potter, di horror ha soltanto le finestre che sbattono e le porte che si chiudono da sole.

Anzitutto ringraziamenti d'obbligo a Indie Fan Magazine, dove ho conosciuto questo gioco. Dino Strike è, né più né meno, un clone di Cadillacs & Dinosaurs realizzato in Flash. Nonostante la difficoltà di default sia un po' troppo bassa (ma andando avanti è possibile sbloccare modalità più difficili), la realizzazione è ottima, e la giocabilità curata nei dettagli.

Quando i cantanti famosi prestano la propria faccia alla fantascienza ne esce sempre qualcosa di interessante. Dopo i film con David Bowie e Will Smith, questa volta tocca a Justin Timberlake mostrarsi abile nella lettura dei copioni e, nonostante qualche scelta stilistica opinabile, è difficile parlare male dell'ultimo lavoro del regista di Gattaca.

Benvenuti nell'odierna puntata di Visioni episodiche, starring Homer e l'isola più misteriosa di sempre, e South Park e le rivoluzioni digitali alla Kony 2012. Also starring American Dad e i viaggi negli anni 90, e Cleveland Brown e l'insoddisfazione dell'uomo medio. Special guest (di quelli un po' caduti in disgrazia) un Gregory House per l'ennesima volta in versione Grey's Anatomy.

L'ultima puntata di ArsLudicast si conclude con la missiva di un lettore, che tra le altre cose chiede ai partecipanti del podcast di parlare di un videogioco che avevano atteso con ansia e che però al momento dell'uscita li aveva lasciati delusissimi. E insomma, bella idea per una nuova rubrica mi son detto, e andiamo ordunque a inaugurarla parlando della ciofechissima conversione Amiga del primo Double Dragon...

All'inizio non era previsto che ci fossi, ma poi tanto gli ho rotto le scatole in chat durante la diretta, che da un certo punto in poi m'hanno tirato dentro: in TIScast Speciale - I videogiochi e la narrazione, si parla tra l'altro dei capelli di Jonathan Blow, del buon gusto di Hideo Kojima, del senso della misura di Goichi Suda, del finale azzeccato di Mass Effect 3, e di molto, molto altro. Andate a sentirvelo!

L'altro giorno pascolavo sui forum di Indie Vault quando all'improvviso ho avuto un'illuminazione: il super trio di sviluppatori indie formato da Phil Fish, Jonathan Blow e Markus "Notch" Persson ha la tipica struttura del trio alla giapponese, col protagonista, lo smilzo, e il grosso, in stile Final Fight. Se qualcuno mai ci farà un picchiaduro, ricordatevi che l'avete letto per la prima volta qui!

Ciò che forse riesce meglio a Breaking Bad è il graduale ma costante decadimento a cui in questa serie tutto - ambientazioni, personaggi, storie - va incontro. Non è forse un caso che il protagonista, l'insegnante di chimica cinquantenne Walter White, sia malato di cancro, perché è proprio con l'incedere insidioso e sottile di un cancro che il marcio finisce per penetrare e permeare questo telefilm.

Fixation è il prequel di The Company of Myself, e come quest'ultimo è un puzzle platform. Le meccaniche però sono differenti, e si basano sulla possibilità, da parte della protagonista, di usare il fumo della propria sigaretta per interagire con i diversi meccanismi presenti negli scenari.

Non posso davvero definirmi un fan di Kill Screen: a parte l'impostazione che se la crede un po' troppo, certi articoli li trovo così leccatamente hipster che mi verrebbe da vomitare lamette solo per affogarne il gusto dolciastro nel sangue. Certi altri però sono interessanti, e ieri m'è capitato di leggerne uno che, idealmente, potrebbe affiancarsi alla serie di post passata di qui tempo fa, in cui un po' di persone hanno parlato di come scrivono le loro recensioni.

Allora, ieri sono stato ospite su Emergency Broadcast System, podcast di videogiochi indie di Davide Alexandro Fiandra, in una puntata dove però, insieme a Fabio Di Felice, s'è parlato di serie tv, e che cavolo, ci vuole pure un diversivo ogni tanto.

Potete trovare tutto sul blog di Emergency Broadcast System, ma di seguito vi metto comunque dei materiali che integrano l'ascolto.

Really Big Sky è un twin stick shooter a scorrimento orizzontale che fa dell'effettistica audiovisiva sparata a mille il suo punto di forza... ma in realtà le miriadi di stimolazioni sensoriali che lancia ad ogni istante verso l'ignaro giocatore finiscono per essere anche il suo limite.

In quest'ultimo periodo mi sono concentrato soprattutto sulle produzioni italiane, un po' (molto) per coincidenza, un po' per amor patrio, un po' per dare specificità a Indie Vault come sito, dato che comunque le news e i giochi di respiro internazionale sono già coperti ovunque, mentre molte produzioni nostrane spesso rimangono nell'ombra. E invece no! Bisogna portarle alla luce! Burn bright and die fast!

Oggi qualità media alta, anche se mancano dei veri e propri picchi: Without Escape è un punta e clicca d'atmosfera, 48 Chambers un "esci dal labirinto" estremamente ben realizzato, Red Invasion: Tower Defense non ha particolari difetti, ma difetta un po' di carattere, woOOPuP! è un Arkanoid psicoflashante, e Gems N Rocks è un clone di Boulder Dash un po' spoglio, ma con elementi interessanti.

Oggi solite vette - e che ve lo dico a fare? - con South Park, mentre The Big Bang Theory prosegue con l'ennesima puntata poco ispirata - e che ve lo dico a fare? Nel mezzo i tre cartoon di Seth MacFarlane, tutti più che guardabili.

"Recensopolo oggi è la domenica di Pasqua, e io sono stanco di dovermi sempre adeguare a queste convenzioni sociali!" Niente paura, il gioco di oggi è un platform (dallo stesso autore di Verge e del recente Offspring Fling!) che ci impara a disobbedire all'autorità!

Il reginetto di oggi è MegaCity, un puzzle game che sa di SimCity, ma in realtà non c'entra niente con SimCity ed è bello uguale. Ma è protagonista anche Miner4Ever, un incrocio tra Minecraft e i browsergame alla Ogame che al momento è nelle sue non troppo stimolanti fasi iniziali, ma che potenzialmente potrebbe essere una bomba. Racing Wings è ben fatto, ma è anche da sbadiglio. Raptor Resort prova a fare il twin stick giurassico, e Hungry Snake è, semplicemente, Snake.

Eh lo so, pensavate che questa rubrica fosse morta sul nascere, e invece no, eccola di ritorno per la sua seconda apparizione! Oggi si parla di South Park (semplicemente immenso), House (svivacchia), American Dad (e l'amore per gli animali), The Cleveland Show (e l'inadeguatezza maschile) e The Big Bang Theory (e la voce del dottor Spock).

Oggi abbiamo Ogre's Phantasm Sword Quest che, dritto dritto dal Giappone, cerca di ripetere i fasti di Shadow of the Colossus, assieme ai suoi problemi di framerate. Poi c'è We Are Cubes, mix tra Tempest, Pang e Space Invaders che piace a molti, ma non così tanto al sottoscritto. Dunjax ha un feeling da gioco retro brutto, Bytown Lumberjack picchia male a scorrimento, e Rock Bottom è un'avventura grafica che tiene fede al suo titolo.

Qualche giorno fa un certo @ohtinytony m'ha spedito all'email del sito quest'infografica (la trovate in fondo al post) che spiega come World of Warcraft sia migliore di qualsiasi sito di appuntamenti, se lo scopo è quello di pucciare il biscottino formare una relazione stabile. Sarei curioso di sapere se WoW vince anche su Facebook (e relativi giochini contadini) e Twitter, ma mi sa che per ora dovrò tenermi la curiosità.

Allora, considerato che tutti leggono solo i titoli e al massimo i sottotitoli dei post, posso usare questo spazio per scriverci quello che mi pare. E allora scriviamoci qualcosa a favor di SEO: INCREDIBILE!!! il GRANDE FRATELLO 13 sarà UN BEST OF di tutte le EDIZIONI PRECEDENTI, con tutti I CONCORRENTI MIGLIORI DI SEMPRE! ma, visto che sarà il tredicesimo, uno dei concorrenti sarà UN TRADITORE! Sospetti di NEPOTISMO sulla conduzione: pare che verrà affidata allo YOGURT.

Dopo un prequel che si prendeva forse un po' troppo sul serio, la seconda stagione di Spartacus: Blood and Sand torna a spingere l'acceleratore sul pedale della tamarraggine e del cameratismo maschio in puro stile anni 80, lasciando anche un po' in ombra tutta la consueta parte dedicata agli intrighi e ai sotterfugi della compagine patrizia del cast.

Questa domenica torniamo a girovagare per mondi metroidvanieschi con Endeavor, titolo che ormai ha già più di un annetto sulle spalle, ma che vale assolutamente la pena di giocare. Come in William and Sly 2, non ci sono combattimenti, e tutto ruota intorno all'esplorazione della vasta area di gioco, alla ricerca di potenziamenti e oggetti più o meno segreti.