Secondo me, il problema principale dell'industria videoludica nipponica è che le console next gen in Giappone non hanno sfondato (parlo di XBox 360 e PS3, non di Wii, né delle portatili). Ciò ha creato una mancanza di mercato interno, e quindi le software house del Sol Levante hanno dovuto proiettarsi completamente verso l'occidente.
Immaginate che fine farebbero Electronic Arts, Activision, o Rockstar se di punto in bianco in USA nessuno comprasse più giochi e console, e il Giappone diventasse il loro primo mercato di riferimento... sarebbe un massacro.
Ed è questo il vero, unico problema degli sviluppatori nipponici: il dover sviluppare esclusivamente per un pubblico alieno che, con l'istupidimento causato dal marketing occidentale degli ultimi tempi, fatto di fucili e marine spaziali, è diventato ancora più alieno.
Senza contare che, se non hai un mercato interno su cui appoggiarti, non hai neanche una base sicura che ti permetta di investire più di tanto in ricerca tecnologica. |
BONUS ERRATA CORRIGE EDITION:
In realtà metà di ciò che ho scritto è una minchiata, perché in realtà in Giappone PS3 ha una base installata solida, quindi il mercato interno c'è... anche se rimane comunque una frazione del mercato "occidentale" globale. Guardate tra i commenti qui sotto (in particolare questo) per maggiori info!
Già... sono lontani i fasti degli anni '80 e '90.
RispondiEliminaPerò una piccola rivincita c'e': l'influsso nippon sull'arte e sull'estetica (film, fumetti, design) non e' mai stato cosi' forte. E di riflesso, anche nell'estetica dei videogiochi occidentali c'e' un po' piu' di sol levante.
beh sì, in effetti un po' di commistione c'è, ma cmq rimangono due mondi ancora molto separati
RispondiEliminaMah, io ho sempre avuto l'impressione che i nipponici in larga misura se ne stracatafottessero...
RispondiEliminaCioè, loro vivono in un mondo dove già solo il concetto di "Sala Giochi" non ha nulla a che vedere con gli analoghi locali nostrani.
Per il resto, hanno sempre vissuto con hardware e tecnologie proprietarie non esportate e millemila videogiochi che al di fuori dei loro confini nazionali non sono mai usciti... Ed ancora oggi è così, credo.
sì, per quelle cose che hanno un mercato interno sufficiente (nello specifico, soprattutto le portatili) se ne infischiano, ma per le produzioni "big" ormai avevano già da tempo buttato l'occhio in occidente, anche perché probabilmente i costi dei titoli AAA moderni non sono più recuperabili solamente attraverso il mercato giapponese...
RispondiEliminanon concordo affatto, ora come ai tempi ci sono giochi giapponesi belli e giochi giapponesi di merda, a parte nel campo Jrpg (che ha ben altri motivi per essere collassato) davvero non vedo questa differenza rispetto alle altre gen.
RispondiEliminaChe ci siano giochi di entrambi i tipi è probabile (anche se molta gente vede soli i secondi), cmq la differenza sta più nel fatto che oggi i giochi giapponesi non contano più (almeno qui in occidente) come contavano fino alla PS2
RispondiEliminasolo una parola: Wii
EliminaIn realtà Wii non lo tenevo in considerazione perché IMHO fa storia a sé, mi riferivo più che altro al panorama Sony/Microsoft...
EliminaBeh, lasci fuori la console più venduta di questa gen che ha praticamente solo giochi giapponesi xD
Eliminaè come dire che gli sparatutto oggigiorno fanno schifo se non contiamo gli fps .-.
:D sì ma ti ripeto, per me fa caso a parte visto che ha un hardware della generazione scorsa, e se la gioca molto sul motion control, la balance board e così via.
EliminaÈ un po' (prendila con le pinze) l'iPhone delle console casalinghe (!).
Questo è razzismo! D:
EliminaMannòòò! Wiwa il Wii!
EliminaIn Giappone ci dovrebbero essere all'incirca 11/12 milioni di Wii e 8 milioni di PS3, non vedo questa enorme differenza. Si, bisogna ammettere che l'adozione della PS3 è stata lenta, almeno quanto quella dei pannelli HD (in Giappone, come da noi, i televisori HD hanno avuto un costo elevato per parecchio tempo, in America come sempre la roba la regalano e i prezzi erano proporzionalmente più bassi già dal 2006).
RispondiEliminaI punti fondamentali sono due, il primo è quello che ha detto Marte: in Giappone il gusto del pubblico videoludico si è sviluppato sulle console post crash '83, che venivano al 95% dal Giappone (Jaguar? CD-i? 3DO? AMIGA CD-32? Le console occidentali prima di Microsoft hanno sempre fallito alla grande su tutti i mercati) e che avevano una libreria composta per la quasi totalità di giochi sviluppati in patria.
E l'altro è il grosso cambiamento chiamato Microsoft, che oggi domina il mercato Statunitense con 360 (e in parte quello degli altri paesi anglofoni, dato che sia in Asia che nei territori EMEA Sony ha ancora la maggioranza del mercato) e che sulla sua console fa sfaceli con giochi più vicini a cose che prima erano pressoché esclusiva del mondo dei PC più che di quello delle console (FPS? Il Saturn era pieno di FPS, no? Bethesda, Bioware, Epic: storici sviluppatori per le console, no?).
Alla fine oggi in America c'è un nuovo pubblico (Final Fantasy 7 su PSX negli anni novanta: 3 milioni di copie lifetime, Final Fantasy X su PS2: 3 milioni lifetime, un Modern Warfare qualsiasi su 360: 8 milioni lifetime), in Giappone no (i numeri di vendità sono sempre quelli da anni).
Al nuovo pubblico americano non interessano i vecchi generi,e ai giapponesi non interessano gli FPS e affini (quando Mass Effect 3 uscirà in Giappone non farà più di 80.000 copie lifetime, il Dynasty Warriors di One Piece che è uscito settimana scorsa, sempre in Giappone, ha fatto in 3 giorni 660.000 copie, e sono sicuro che in lifetime farà almeno 1,2/1,5 milioni).
E' vero che ogni tanto qualcuno ci prova a fare qualche gioco per "i nuovi" occidentali, sia a casa (Binary Domain, Quantum Theory), sia in outsourcing (Silent Hill, RE:Operation Raccon City, il nuovo DMC) ma di titoli tripla A per il mercato interno se ne fanno ancora tantissimi, e anzi Namco Bandai in questo anno fiscale ha fatto un botto di soldi e quasi tutti su titoli usciti solo per il mercato interno. Sega fa i pacchi di quattrini in patria con Yakuza (che quando portano in occidente non vende mai un cazzo).
Insomma ho cannato su tutta la linea :D però due cose:
RispondiElimina1) anche se da noi PS3 resiste, comunque i gusti del pubblico sono filo-statunitensi e si vendono in maggioranza titoli occidentali. In Asia e medio oriente invece come stanno messi? ne sai qualcosa?
2) anche se il Giappone continua a sfornare titoli AAA "interni", non credo che possano avere lo stesso budget dei titoli AAA occidentali, proprio perché come hai detto una hit occidentale vende milioni di copie in più rispetto a una orientale...
Hong Kong, Taiwan e Singapore sono "filo-nipponiche". Corea del Sud è filo-Starcraft (:D) e filo-mmorpg indigeni, e comunque molto PC Win friendly. la Cina credo si svilupperà più verso il Giappone che gli U.S.A.
RispondiEliminaMedio Oriente non ho il polso della situazione, so che l'Arabia Saudita una volta era uno dei mercati forti della SNK, e che in Kuwait c'è una bella scena picchiaduristica (e hanno ancora le sale giochi).
So che Sega su Yakuza guadagna ma spende anche tantissimo, Namco sul vecchio "Team Tales" riversava tanti soldi, e che Tales of Xilllia (l'ultimo su PS3) sia costato un bel po'. Non credo quanto un Call of Duty, ma anche in occidente sono pochi che hanno questi budget "faraonici".
ma in realtà i Jrpg sono un po' un discorso a parte
Eliminavisto che soprattutto a causa dello stile di vita giapponese si sono pesantemente spostati sulle handled
Esattamente. Nelle grandi aree urbane giapponesi il numero di possessori di auto non è molto alto, quasi tutti si spostano in treno, gli handheld la fanno da padrone un po' per tutto.
EliminaMah, la decadenza potrà sembrare minore nei numeri, ma non si misura solo da quelli: alla fine degli anni '90/primi '00, si aspettava con ansia ogni nuovo Tekken, ogni nuovo R.Racer, ogni nuovo Soul Calibur, ogni nuovo Metal Gear, ogni nuovo Final Fantasy, ogni nuovo Resident Evil, ogni nuovo Street Fighter, ogni nuovo Gran Turismo.
RispondiEliminaOggi, a parte Mario e Zelda che sono probabilmente sempiterni, chi è che aspetta con ansia i nuovi episodi dei suddetti titoli, ormai ridotti a pura formula? O, per estendere, chi è che aspetta con ansia un nuovo Katamari Damashi o un nuovo Wii Sports o un nuovo Lumines? Dove l'elemento chiave è "con ansia". IMHO e' proprio cambiato di diversi ordini di grandezza il fattore di "impatto culturale", in mancanza di espressione migliore. E lo dico rimpiangendo un po' quel periodo, sia chiaro.
Vero, ma IMHO nella morte dell'hype riguardante i giochi orientali, giocano una larga parte anche i giornalisti... ovvero, più che una mancanza di vitalità nel mercato giapponese, è anche una sostanziale indifferenza della stampa nostrana nei suoi confronti, visto che ormai si è abituata al copia & incolla delle press release occidentali...
RispondiEliminaA parer mio il discorso è indubbiamente valido, ma più che altro si applica ai differenti generi videoludici in quanto INFLAZIONATISI nel tempo. ;)
RispondiEliminaEsemplificando: quando eravamo tutti novizi in campo "console", "coin-op" e videogiochi "nippi", usciva un "Street-Fighter II" e davanti alla saletta o fuori dal bar si formava il serpentone perchè la novità ci faceva strappare i capelli. Ti capitava per le mani un "Metal Gear" e non avevi mai visto la versione "NES" / "MSX" / "Commodore 64" del gioco? Dovevi chiamare la "Croce Verde" dal delirio mentale che ti procurava l'intuizione dell'esistenza di un genere "stealth"... JRPG? Stesso discorso. :D
Oggigiorno abbiamo visto/finito gli originali, tutti i loro seguiti ed i millemila cloni/crossover più o meno riusciti...
L'hype s'attenua anche per quello. :P
Quando arriverà il geniaccio di turno e tirerà fuori dal cilindro un nuovo genere di videogioco innovativo, l'hype tornerà a scimmiarci come prima e più di prima, ve lo assicuro. :D
@marte: yes, ci sono gia' stati corsi e ricorsi anche nella breve storia dei viggì, ma un po' dubito.. volutamente ho accomunato franchise ormai storiche (alcune delle quali datano appunto dagli anni '80 e sono passate attraverso cinque generazioni di hardware) con titoli molto piu' nuovi. La mia impressione e' che anche i secondi, per quanto validissimi, non riescano a scaldare i motori culturali e industrial-giornalistici, a vibrare in sincrono con la zeitgeist (aggiungete pure qualche altro parolone) che qui in occidente sembra da tempo tornata sul gioco (anglo)americano.
RispondiEliminaAlcuni motivi sono gia' stati elencati e sono principalmente economici; un alro secondo me e' che dopo il passaggio da 2D a 3D non c'e' piu' stata -forse non poteva esserci- una significativa evoluzione tecnica ne' di meccanica di gioco. Prendiamo come esempio MGS: era 2D bitmap su MSX e NES, e' passato al 3D poligonale con PSX e N64. Grande "wow factor". E poi? PS2 gli ha aumentato la risoluzione. E PS3? Gliel'ha riaumentata. La stanchezza fatalmente si percepisce.
Nintendo per non sparire ha dovuto puntare sul mobile, inventarsi nuovi sistemi di controllo e attrarre il casual gamer (di fatto separandolo dal giocatore "tradizionale" e creando un nuovo mercato), ma qui il discorso porta troppo lontano e mi fermo.