[English version here] Se seguite Recensopoli da tempo, dovreste già sapere chi è Stuart Campbell. Se non lo sapete, andatevi a leggere questo post, che inaugurava la rubrica delle interviste proprio con un'intervista a Stu. Quest'altra intervista con lui invece chiude - e c'è del karma in tutto ciò - questo ciclo di post dedicati al come scrivere una recensione. Almeno per ora...
Cosa cerchi di ottenere quando scrivi una recensione?
Il mio obiettivo è intrattenere e informare. Voglio scrivere robe che siano piacevoli da leggere, ma che al tempo stesso veicolino delle informazioni utili sul gioco. Il tono dipende dall'umore del momento - può essere cordiale e confidenziale, o sboccato e polemico, a seconda delle circostanze - e la lunghezza dipende da quante cose voglio dire o, nel caso di lavori su commissione, da quanto spazio ho a disposizione. L'ideale sarebbe di dire tutto quello che hai da dire nel minor spazio possibile, e farlo sembrare come se fosse ancora meno.Che accorgimenti "tecnici" usi nello scrivere?
Mi siedo davanti alla tastiera e scrivo tutto quello che mi viene in mente. Non ho mai pianificato un pezzo in tutta la mia vita. Probabilmente dovrei cominciare a farlo.Cos'è che proprio ti dà fastidio nelle recensioni altrui?
Stupidaggini, bugie, cattiva scrittura, e il dimenticarsi che l'utente il gioco se lo deve pagare. Non approvo i recensori che trovano giustificazioni per i difetti - non è il loro lavoro. Il loro lavoro è di riportare i difetti così come i lati buoni e fornire al lettore tutto ciò di cui ha bisogno per poter decidere o meno l'acquisto. Invece al giorno d'oggi sembra troppo spesso che l'obiettivo consista nel convincere il lettore a comprare il gioco.C'è qualcuno a cui ti ispiri?
Dozzine e dozzine di persone, alcune in modo evidente, altre meno: Douglas Adams, Steven Well (entrambi ci hanno purtroppo lasciato), Miranda Sawyer, Barbara Ellen, Julie Burchill (anche se ormai è diventata imbarazzante), Rosie Boycott, Craig Kubey e tanti altri. Chiunque legga le mie robe può probabilmente cosa proviene da dove.
Potete leggere le robe di Stu sul suo blog, su Twitter, e su un certo numero di riviste videoludiche dei bei tempi andati. |
BONUS ENGLISH VERSION EDITION:
So, to keep it brief, this post is part of a series where I ask people whose writings I like a few question about how they make their reviews. Here's what Stu answered:
What do you pursue when you write a review?
My goal is to entertain and inform. I want to write something that's enjoyable to read, but also conveys useful information about the game. The tone depends how I'm feeling - it might be warm and conversational, or shouty and polemical as appropriate - and the length depends on how much I want to say or, in the case of commissioned work, how much room I've got. The ideal is to convey everything you want to say in the shortest possible space, and to make it feel like even less.Which "techniques" you use?
I sit down at the keyboard and write whatever comes into my head. I've never pre-planned a piece of writing in my life. I probably ought to.What does really piss you off in someone else's review?
Waffle, lies, bad writing, and forgetting that the user has to pay for the game. I can't abide reviewers making excuses for flaws - that's not their job. Their job is to report the flaws as well as the good aspects and provide the reader with everything they need to make a buying decision. Far too often nowadays, the goal seems to be to persuade the reader to buy the game.Is there anyone whose writing style inspires you?
Dozens and dozens of people. Influences on my writing (some pretty obvious, others maybe not) include Douglas Adams, Steven Wells (both now sadly deceased), Miranda Sawyer, Barbara Ellen, Julie Burchill (although she's an embarrassment these days), Rosie Boycott, Craig Kubey and lots more. Anyone who ever reads my stuff can probably spot which bits come from where.
You can read Stu's stuff on his blog, on Twitter, and on a number of game magazines from better times. |
INTERVISTOPOLI: Come si scrive una recensione?
All hail the Reverend!
RispondiEliminaAnche se il suo minifaccino non e' mai apparso tra quelli dei recensori di ZZap! come Julian Rignall (almeno credo).
Mi pare di ricordare uno Stu tra i redattori inglesi di Zzap!, ma sono abbastanza sicuro non fosse lui. Poi boh!
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