Nella seconda metà degli anni 90 l'hardware Neo Geo si avviava inesorabilmente verso l'obsolescenza, ma SNK non si perse d'animo, tutt'altro. Sfruttando i punti di forza della macchina - in primis l'enorme quantità di memoria disponibile per le animazioni 2D grazie ai famigerati cartuccioni - la casa nipponica riuscì a mettere a segno un discreto numero di colpi di coda memorabili. Art of Fighting 3 fu una delle note di questo canto del cigno, forse non la più riuscita, ma sicuramente una delle più particolari, col suo essere a tutti gli effetti un picchiaduro 3D reso in due dimensioni.
Per rispondere al motion capture che in quegli anni rappresentava la novità nelle animazioni di serie come Virtua Fighter e Tekken, Art of Fighting 3 fece largo uso del rotoscoping, un vero e proprio motion capture bidimensionale che assicurò animazioni fluidissime ai giganteschi sprite del gioco. Le similitudini però andavano più in profondità: in Art of Fighting 3 si ritrovavano tutti gli elementi tipici del gameplay dei picchiaduro tridimensionali, quali dial combo (le combo effettuabili premendo determinati pulsanti in sequenza), forte tendenza al juggling (il colpire l'avversario mentre è in aria facendolo "rimbalzare"), colpi con l'avversario a terra, contromosse, e importanza relativamente minore dei salti.
Tutto ciò senza comunque rinunciare alle mosse speciali tipiche delle produzioni a due dimensioni - fireball incluse - e ai tratti distintivi della serie, come la barra dello "spirito" (necessario per eseguire qualsiasi special) e le varie super/desperation combo. Insomma, un gameplay 3D, ma con radici ed echi bidimensionali, che sotto certi aspetti ricorda un po' certi Mortal Kombat tridimensionali, per quanto in questo caso l'esperimento sia decisamente più riuscito. Da riscoprire.
martedì 3 gennaio 2012
(MINI)(RETRO)RECE VIDEOGIOCHI: Art of Fighting 3: The Path of the Warrior -- Le tre dimensioni bidimensionali
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Bravo! Voglio manifestare la mia approvazione anche in questa sede!
RispondiEliminaIo ad AoF3 ci giocavo tredici/quattordici anni fa con gli amici in sala giochi, e (raramente) a casa con il Neo Geo CD.
Ecco, farei giocare volentieri lo story mode di questo Art of Fighting a tutti quelli che piagnucolano quando devono aspettare due minuti per l'installazione di un gioco sul disco fisso di una PS3 (sul Neo CD erano 40 secondi medi prima di ogni stage, e 25/30 per le animazioni/dialoghi post combattimento).
WHERE IS YOUR GOD NOW?
LOL in effetti mi pareva di aver sentito storie agghiaccianti a proposito del lettore del Neo Geo CD che andava a 1x fisso... cmq sì anche se a volte le critiche alle installazioni/patch sono un po' esagerate e pretestuose, io ai tempi del registratore a cassette del C64 faccio volentieri a meno di tornarci... :D
RispondiEliminaEretico! :D
RispondiEliminaIo emulo attualmente il "C64" con i tempi d'accesso alle periferiche reali!!! (Ma più che altro perchè molto spesso, se acceleri il processo, molti loader falliscono miseramente... Non per altro. :P ).
Ma in realtà il trucco sta nel lasciare tutti i parametri per l'accuratezza al massimo, e poi far andare l'emulazione tutta al 200/300%... :)
RispondiEliminaMa vuoi mettere il purismo di un salvataggio su file ".TAP" con il contatore dei giri del nastro virtuale che ti arriva a 160 in tempo reale?! :D
RispondiEliminaLo consideravo un po trash, ma ci giocavo sempre!
RispondiEliminaAdesso l'ho riscoperto con gli emulatori :)
Sì in effetti il protagonista a 'sto giro è un po' il tamarro della serie, però merita uguale :D
RispondiEliminaGrandissimo gioco, ma secondo me uno dei suoi grossi limiti sta nei personaggi poco interessanti... a parte il protagonista sembrano tutti dei figuranti senza spessore...
RispondiEliminaHai ragione, sarà anche perché alla fine il gioco è uscito in versione incompleta (mi pare che manchino anche diversi finali)
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