Cari amici, bentornati alla rubrica dei giochi brutti ma di cuore, arrivata alla sua cinquantesima puntata! Per non festeggiare l'evento oggi abbiamo i maiali che volano, gli orsi affamati, il bullet hell in 3D, il fulmine che parte in ritardo, e i minigiochi che fanno da cornice al gioco che nessuno vuole.

Se nel caso del primo numero del reboot di Action Comics la curiosità era di rivedere Grant Morrison alle prese con Superman, per questo Hawk & Dove invece l'interesse era nel reincontrare i generosi, deformi, lineecinetici disegni di Rob Liefeld. E insomma, Rob è sempre lui - anatomie fantasiose e personaggi sempre uguali e sempre nelle solite due/tre pose - però dai, alla fine poteva andare molto peggio.

Ci scrive Steven Roach da Portland, nell'Oregon: "Recensopolo non sai che parlare di Polybius è come iniziare una catena di sant'Antonio? Se non fai girare la leggenda sono sette anni di RROD!"

Caro Steven non temere, ché l'occasione per diffondere i misteriosi dettagli del gioco c'è stata con TIScast - Speciale TISterah, super puntatona di TIScast dedicata alle leggende e ai misteri più inquietanti del mondo videoludico, che ha visto anche la famigerata partecipazione del sottoscritto.

Sarà vero che in Minecraft c'è un bot fantasma? E che giocando in un particolare scenario di una particolare versione di Pokemon si impazzisce? Ma soprattutto, qual è il collegamento tra i tunnel psichedelici di Polybius e i tunnel percorsi alla velocità del neutrino dal Rocco nazionale? La risposta a queste (e tante tante tante altre) domande qui!

Torna con la sua frattale ciclicità la rubrica del se fossi, questa volta affrontando temi delicati come scienza, fantascienza e fantasy, proprio nei giorni in cui sembrano argomenti così vicini tra di loro (sapete la storia dei neutrini, della velocità della luce, di Einstein che rivivisce per stringere la mano alla Gelmini... cose così).

Scopriremo insieme i nuovi viaggi di Doc Brown alla ricerca di scarpe e negozi di elettronica, vedremo come sarebbero potute andare le cose per l'amatissimo Lich King di WoW e cosa accadrebbe se il simpatico protagonista di Minecraft si ritrovasse all'interno di GTA4!

Oggi versione brevis del post del gioco della domenica dato che - ahimè - il lavoro è tanto e il tempo è poco. Hollow è un platform di quelli tosti per gente tosta, atmosferico il giusto, difficile molto, con il protagonista che oltre a saltare può effettuare un tuffo in avanti che funge anche da craniata/attacco contro i nemici. Breve ma intenso!

Gli sviluppatori indie che pubblicano i loro giochi nella relativa sezione del marketplace XBox spesso lamentano delle vendite poco esaltanti - per usare un eufemismo. Alex Jordan, lo sviluppatore di Cute Things Dying Violently - il titolo che finora ha venduto di più tra quelli dell'Indie Games Summer Uprising - ha di recente pubblicato sul suo sito un'interessante analisi di come funziona il mercato degli XBLIG, che vi riproponiamo qui di seguito tradotta nell'italico eloquio.

Oggi il menù offre un clone senza se e senza ma del gioco in cui si lanciano gli uccelli, un gioco in cui invece agli uccelli si spara, un incrocio tra un gioco di zombie e Super Off Road, un gioco in cui bisogna risolvere la crisi del debito USA, ed un gioco in cui bisogna risolvere le situazioni critiche di un pappone con capigliatura afro d'ordinanza.

Di Gears of War 3 ormai s'è già detto tutto: è il capitolo definitivo della saga, chiude (quasi) tutti i nodi in sospeso della trama, è potenziato in tutto ed è graziato da un Unreal Engine che, pur mantenendo i suoi difettucci di sempre, è spettacolare come non mai. Quello che mi preme sottolineare qui è che questo capitolo della saga è anche quello più orientato al coop, quasi fosse un Army of Two qualunque.

Dopo l'impulso dell'Indie Games Summer Uprising la scena XBLIG si è un po' spenta, ma per fortuna oggi abbiamo un ottimo action RPG a tema zombie a tenere alto il nome degli indie XBox, nonché un manuale virtuale di "seduzione" incrociato con un simulatore di appuntamenti che quasi quasi... completano il quintetto un simulatore di robottone anni 80, un clone di Canabalt ridotto ai minimi termini del quick time event, ed un simulatore di paracadutismo estremo che è la versione beta di un prototipo di un gioco in versione alpha.

I simulatori di combattimenti aerei hanno un grosso problema: in teoria si dovrebbe provare l'esaltante esperienza di solcare i cieli con un super jet da combattimento, ma in pratica il tutto si riduce a inseguire puntini su di un radar (e occasionalmente sullo schermo) in attesa del momento propizio per il lock-on.

Con questo Ace Combat: Assault Horizon Namco tenta di vivacizzare un po' le cose inserendo a tradimento delle sequenze alla After Burner in quello che di base rimane un simulatore di volo, per quanto molto arcade.

BloodRayne: Betrayal è un picchiaduro bidimensionale con una forte componente platform, in cui s'impersona la rossa e vagamente zozza vampira Rayne, che torna sulle scene dopo che da un po' se n'erano perse le tracce. Questo quasi reboot riesce a metà: se da un lato la grafica è eccellente e il sistema di combattimento è vario e soddisfacente, dall'altro i movimenti della protagonista tendono a soffrire di un'eccessiva inerzia, e, soprattutto, il level design non riesce mai a spiccare il volo.

Ci scrive Bob Castles da Licking, Missouri: "Recensopolo, mica siamo tutti poveri nel senso marxiano del termine come te, che ti giochi i tower defense sul tuo iPad da due milioni di petrodollari di euro!"

Non preoccuparti Bob, ché questa domenica abbiamo Kingdom Rush, un tower defense gratuito nel senso monetario del termine, ma costosissimo nel senso cronologico, dato che tende a tenere chi lo gioca incollato allo schermo per ore e ore...

Cari amici retronerd, voi credete che il problema dei giochi tutta grafica e niente ciccia sia una cosa dei giorni nostri, E INVECE NO, già nell'89 c'era chi si lamentava della troppa attenzione dedicata all'aspetto estetico, a discapito del resto.

Chi fosse nello specifico non si sa (all'epoca non era molto di moda firmare gli articoli, anche se questo in particolare sembra una traduzione), ma il tema era abbastanza sentito da dedicargli un boxettino tutto suo, in mezzo alla recensione di Lords of the Rising Sun per Amiga, tra le pagine di K... boxettino il cui contenuto vi riproponiamo di seguito, in tutto il suo profetico integralismo, giusto con qualche grassetto aggiunto per sottolineare qualche passaggio.

Creato dagli stessi autori di Just Cause e del relativo seguito, questo Renegade Ops è uno shooter multidirezionale visto dall'alto - uscito su XBox Live Arcade, PSN e Steam - in cui, invece di controllare il solito Rambo armato fino ai denti, si controlla la jeep armata fino ai denti del solito Rambo.

Dopo l'intervista ai Milkstone Studios, Recensopoli ha contattato Running Pixel, altro studio di sviluppo indie, stavolta italiano al 100%, fondato e capitanato da Alfio Lo Castro, che ha gentilmente accettato di rispondere a qualche domanda sulla scena indie in generale, su quella XBox in particolare, e sul perché ha deciso di creare Gameccino, un'etichetta dedicata ai giochi mobile.

La premessa di Earth X è che un non meglio specificato evento ha dotato tutti gli esseri umani di superpoteri, per cui i supereroi "classici" non sono più così tanto super - anzi, tra un Reed Richards depresso e barbone, un Capitan America pelato e abbattuto, e un Uomo Ragno pusillanime e con la panza, sono tutti ben lontani dai loro giorni migliori. Ideata da Alex Ross (che ha curato il design dei personaggi e ha realizzato le copertine), illustrata ottimamente da un John Paul Leon inchiostrato da Bill Reinhold, e scritta da Jim Krueger, Earth X si propose, quando uscì nel '99, di essere la risposta Marvel al Kingdom Come della DC.

Questo Street Fighter III: 3rd Strike Online Edition è, appunto, la versione online dell'omonimo gioco. Il titolo è sempre quello, immutato: la curva d'apprendimento è ripida (siamo lontani dall'immediatezza del quarto capitolo), non è stato effettuato nessun ribilanciamento dei personaggi, la tempistica nell'esecuzione delle combo deve essere sempre precisa al millesimo di secondo, e la grafica è sempre bidimensionale, in formato 4:3, con sprite animati stupendamente e costituiti da pixelloni belli grossi e squadrati - anche se di default viene applicato un filtro grafico che smussa molto il tutto.

Oggi apriamo le danze con un gioco vecchio ma graficamente ottimo, proseguiamo con un platform nuovo ma graficamente pessimo, superiamo in velocità un puzzle game carino ma un po' meh, sbattiamo le corna contro un plaform minimalista iperdifficile, e chiudiamo le danze con un gioco che fa rilassare, che ci vuole!

Questo gioco me l'ero tenuto nel cassetto per un bel po', e ogni domenica pensavo "e mo lo metto" "e mo lo metto" "e mo lo metto", e alla fine eccolo qua. Per magica coincidenza, il protagonista di Looming si chiama Settembre, e la sua presenza su queste pagine capita proprio una domenica di settembre...!

Tra le testate coinvolte nel super mega iper reboot del DC Universe, Action Comics era quella che aspettavo con più ansia - l'idea di un Superman operaio amico del popolo mi intrigava, e soprattutto sapevo che a scriverne i testi c'era quel Grant Morrison che aveva già realizzato l'eccellente All Star Superman (della cui versione animata s'era parlato qui). Dice: sì vabbè, ma com'è? Niente male, davvero niente male.

Cari amici, quest'oggi finalmente ci occupiamo dell'ultimo titolo dell'Indie Games Summer Uprising, un action adventure visto dall'alto e tanto, tanto bastardo. Per chi non ama i giochi sadici, abbiamo anche un platform con la lava che scotta, un gioco serio dei Silver Dollar, un gioco di aerei ben fatto, ed un platform con i mostri comunisti che rapiscono i neonati per mangiarseli.

Alla fine sono riuscito pure io a mettere le mani sulla beta multiplayer di Assassin's Creed: Revelations. Dice: com'è? In breve, è uguale al multiplayer di Assassin's Creed: Brotherhood, solo con qualche (gradita) novità nel sistema di gioco, con un paio di modalità nuove (di cui una decisamente interessante), e ovviamente con nuovi personaggi e nuove mappe. E anche con qualche bug che si spera venga eliminato per la versione definitiva.

Oggi menù variegato, per una sana e corretta alimentazione senza indiegestioni: partiamo con un survival horror/platform coi pixel grossi quanto i cubi di Minecraft, proseguiamo con gli avatar che corrono, probabilmente per non perdere i treni del terzo titolo, a cui fanno seguito un puzzle per cervelloni ed un JRPG che insomma...

Stando a Wikipedia, Ugly Americans è un cartone animato nato nel 2010 e tendente al politicamente scorretto, ambientato in una New York alternativa dove convivono esseri umani, demoni, zombie e altre creature più o meno innaturali. Questo Ugly Americans: Apocalypsegeddon è un semplice twin stick shooter a scorrimento orizzontale basato sulla serie, scaricabile per 800 MP (9,6 euri) dal marketplace XBox, ed in arrivo prossimamente anche sul PSN.

Oggi tiriamo fuori dalle robe indie per XBox altri due titoli dell'Indie Games Summer Uprising: un Call of Duty in 2D, ed un JRPG più italiano di quanto non sembri. Ad accompagnarli, un picchiaduro a scorrimento dove la roba migliore è la trama, un puzzle game coi cubi nello spazio, ed un altro puzzle game con le tipe nippozozze in spiaggia.

Questo gioco ha una delle premesse più LOL che mi siano mai capitate. Di giorno Marcy ferma gli studenti universitari per strada per lasciargli degli allarmi antiaggressione gratuiti, ma, dato che molti rifiutano, di notte è lei stessa ad assalire e pestare la gente che becca in giro, in modo da far crescere la consapevolezza per il problema delle aggressioni... Perché, come dice il titolo, Fear Is Vigilance!

A rinvigorire un attimo la lodevole, ma finora un po' moscia iniziativa dell'Indie Games Summer Uprising, arriva oggi Chester, platform dallo stile grafico squisito e dalla giocabilità ben pensata. Gli altri titoli di oggi sono un platform stealth nipposadico, un puzzle game bello da giocare ma brutto da vedere, un incrocio di tre vecchi classici e un simulatore di cartoline delle vacanze.

Cari amici, parte oggi la nuova, inattesa, irregolare rubrica del blog: in MARKETTOPOLI si segnaleranno siti, blog, podcast, canali YouTube e quant'altro possa interessare il sottoscritto voialtri pregiatissimi lettori, cercando magari di dare priorità alle robe meno conosciute (e in ogni caso non dimenticate mai di dare un'occhiata agli eccelsi siti linkati sulla colonna a destra).

Iniziamo con The Hitbox Gaming Podcast, podcast italiano dedicato esclusivamente al mondo dei giochi giapponesi, portato avanti con stretta puntualità quindicinale dai suoi due conduttori, entrambi estremamente preparati in ambito nippoludico e ferratissimi nel genere dei picchiapicchia uattà.

Cari amici, oggi abbiamo l'ennesimo gioco dell'Indie Games Summer Uprising - uno in cui si corre e si salta e si rampineggia contro il tempo - accompagnato dall'ennesimo sparatutto a scorrimento dalle meccaniche originali made in Japan, da un altro gioco in cui si corre, da un gioco con le tipe manga zozze che però non si tolgono le mutande, e infine dal gioco delle coppie per trovare l'anima gemella al vostro avatar.