PREPARATEVI, PERCHÉ NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA: da oggi la rubrica del gioco fatto in casa come una volta comincia a dare i voti, perché un numero vale più di tante parole e la gente già non si legge le rece dei giochi AAA, figuriamoci quelle dei giochi in default.
Le prime vittime di questa mossa alienante e spersonalizzante sono un platform alla Solomon's Key che fa il verso a Minecraft, un clone di Minecraft che fa il verso a Minecraft, un'enigmatica avventura grafica in prima persona che non fa versi, un esperimento di platform che non va per il verso giusto, e un gioco che v'impara a inciuciare le tipe al bar senza fargli andare l'aperitivo di traverso.
I più vecchiacci si ricorderanno di Solomon's Key, puzzle/platform dell'86 incentrato sulla possibilità di fare e disfare blocchi per attraversare i livelli. Blocks That Matter ruota intorno allo stesso principio, ma ripensa il tutto in maniera molto più elaborata e complessa, a partire dal fatto che i blocchi non possono essere creati dal nulla, ma vanno "raccolti" alla Minecraft. Realizzazione tecnica precisa, estetica indie senza sbavature, e un sacco di citazioni e omaggi (il protagonista è un robot creato da Alexey, "maestro dei puzzle game", e da Markus, "sviluppatore indie di successo"). Un po' troppo hipster e cerebrale per i miei gusti, ma indiscutibilmente un bel giochino.
GIUDIZIO BREVIS: 4/5
Il prototipo di gioco indie da presentare in famiglia.
CastleMiner (240 MP / 2,88 euro)
"Minecraft, il gioco che vanta innumerevoli tentativi di imitazione". Questo particolare tentativo è ben fatto dal punto di vista tecnico, e offre la possibilità di giocare in multiplayer online fino a 16 giocatori. Peccato che a parte scavare e costruire non si possa fare altro (neanche il crafting, per dire).
GIUDIZIO BREVIS: 2/5
Per i fanatici del Lego.
Tourist Trap (80 MP / 0,96 euro)
Avventura in prima persona ambientata all'interno di un'enigmatica torre piena di strambi souvenir, Tourist Trap ha dalla sua una grafica dallo stile evocativo ed un'atmosfera in bilico tra l'inquietante e il farsesco. Gli enigmi però si risolvono in fretta e il tutto dura poco, pochino, pochetto.
GIUDIZIO BREVIS: 3/5
Un buon prototipo.
Random the Dungeon (80 MP / 0,96 euro)
Per la serie "siamo indie e sperimentiamo nuove idee", Random The Dungeon è un platform molto molto moltissimo basico, caratterizzato unicamente dalla possibilità di ridisporre casualmente le piattaforme del livello in corso con la pressione di un tasto. Niente di più, niente di meno.
GIUDIZIO BREVIS: 1/5
Bastasse un'idea...
Virtual Attraction - Part 1 (80 MP / 0,96 euro)
Al mondo esistono due categorie di uomini: quelli che trombano, e quelli che si chiedono perché non trombano. Se fate parte di quest'ultima categoria, questo gioco si propone di spiegarvi tutti i trucchi e i segreti per far cadere qualsiasi bellona ai vostri piedi (o preferibilmente un po' più in su), con pagine e pagine di testo e spiegazioni più o meno scientifiche. La feature più rilevante però è la possibilità di esercitarsi conversando con un'acidona virtuale, il che bene o male pone questo titolo uno scalino più in alto rispetto a tutti gli pseudogiochi del genere, e soprattutto gli dà un senso, dato che il web è pieno di siti aggratise dove imparare i trucchi del trombeur des femmes.
GIUDIZIO BREVIS: 3/5
Dai, almeno si sono impegnati a modellare l'acidona!
I bei tempi di Seven Sins!
RispondiEliminaEhhh!
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