Nel 2000 la Marvel lancia l'universo Ultimate, una linea editoriale con protagoniste delle versioni riammodernate dei suoi personaggi. Dopo Ultimate Spider-Man e Ultimate X-Men, a subire il processo di "ultimatizzazione" sono i Vendicatori, ribattezzati Ultimates per l'occasione, ed affidati ai testi di Mark Millar e ai disegni di Bryan Hitch. Il duo ha realizzato le prime due miniserie dedicate al gruppo e, fresco di lettura, il mio giudizio è LEGGETENE TUTTI.
Millar - che in seguito avrebbe creato Kick-Ass - mette in scena dei personaggi estremamente ambigui dal punto di vista morale. Tra un Capitan America che non si fa problemi a usare fucili e altre armi da fuoco, ed un Hulk che si rivela essere l'infantile fantasia di onnipotenza di un Bruce Banner meschino e represso, la distanza con le irreprensibili caratterizzazioni originali è notevole.
Perfino Betty Ross - la fidanzatina storica di Hulk - sbagascia alla grande |
Ai disegni, un ottimo Bryan Hitch, soprattutto nella prima miniserie - nella seconda ogni tanto c'è qualche incertezza, forse dovuta al cambio dell'inchiostratore (Paul Neary al posto di Andrew Currie). In ogni caso, lo stile è molto cinematografico (così come la caratterizzazione dei personaggi, a partire da Nick "Samuel L. Jackson" Fury) e si sposa alla perfezione con la sceneggiatura.
Qui vediamo Thor nella sua migliore interpretazione del marito della Jolie |
PRO:
Cast ben assortito, gestito ottimamente e popolato di personaggi interessanti
Storie di ampio respiro, toni realistici e narrazione dal ritmo serrato
Ottimi i disegni di Bryan Hitch
CONTRO:
A volte Millar va troppo veloce e qualche passaggio finisce per essere poco chiaro
Qualche incertezza nei disegni della seconda miniserie
Ad alcuni dei supereroi così poco "super" nella loro condotta potrebbero non andar giù
GIUDIZIO FINALE: 8+
"Non posso, l'ho già dato a Iron Man, gli serve per l'armatura che gli si è ammaccata cascando da quello stesso solaio".
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