I supereroi del mondo di The Boys sono molto diversi da quelli senza macchia degli albi Marvel e DC: dietro l'immagine pulita che mostrano al pubblico, si rivelano essere delle creature infantili, capricciose e incapaci che, inebriate dal loro potere, nutrono un profondo disprezzo per le persone normali, e si lasciano andare ad ogni sorta di depravazione. A tenerli sott'occhio e a moderarne - anche brutalmente - gli eccessi ci sono i Boys del titolo, un piccolo ed eccentrico gruppo di agenti segreti finanziati da fondi neri.
All'inizio The Boys può sembrare il "solito" fumetto di Garth Ennis: dialoghi magistrali, umorismo nero e dissacrante, e avversione per le élite, viste come decadenti e amorali. In realtà però in questa maxiserie mi pare di vedere un Ennis più maturo, forse addirittura più intimista. Se da un lato la violenza e la depravazione toccano punte mai raggiunte, dall'altro il profilo etico ed esistenziale dei personaggi si rivela molto più ricco e sfumato rispetto allo standard dell'autore.
Il recente ciclo Highland Laddie, dedicato al personaggio di Hughie - forse vera e propria emanazione di Ennis stesso - arriva addirittura a toccare inaspettate punte di malinconica dolcezza. In conclusione una serie - che si sta avviando verso la sua fine - sicuramente da tenere d'occhio: per quanto non sia "nuova" e di rottura come fu Preacher all'epoca, col passare del tempo si sta rivelando l'opera forse più ricca e completa dell'autore.
In realtà l'aspetto di Hughie è modellato su quello di Simon Pegg, il protagonista de L'alba dei morti dementi |
Ciao Bruno.
RispondiEliminaIo ho letto i primi archi narrativi... poi l'ho trovato troppo, forzatamente, ennissiano. E lo dice uno che per Ennis ha chiesto grazie al Signore lungo tutti i mesi della pubblicazione di Preacher (così, per blasfemia). Magari lo recupererò in seguito ma quando lo seguivo non avevo quella voglia smisurata di leggerne il seguito che di solito Garth mi mette addosso.
Hola,
RispondiEliminase per ennissiano intendi troppo "shock gratuito", andando avanti le cose si ammorbidiscono, non tanto dal punto di vista delle storie, quanto per i personaggi.
Nel senso, che in The Boys i personaggi sono meno tagliati con l'accetta rispetto agli standard di Ennis - se ci pensi, ha messo tra i protagonisti un francese (!) e Hughie è uno che in altre sue serie probabilmente sarebbe stato solo una macchietta comica sfigata.
Poi la mini dedicata proprio a Hughie - Highland Laddie - mi è piaciuta tantissimo. In giro ne ho letto pareri più che altro negativi, perché c'è poca azione e non porta avanti la trama principale, però è piena di "momenti pub" alla Ennis che personalmente adoro, ed il passato di Hughie è raccontato con una delicatezza davvero sorprendente.
Del resto credo che Hughie sia Ennis stesso, perché rappresenta bene il personaggio che da un lato vorrebbe essere Clint Eastwood e dall'altro sa che non è tagliato per esserlo - e tutti i fumetti di Ennis sembrano scritti proprio da una persona che vorrebbe essere maschia coi peli in petto, ma alla fine sa di avere il cuore troppo tenero. IMHO!