C'è un dubbio che mi ronza in testa: Kratos fa riferimento alla dea Athena e usa delle catene come armi, proprio come Andromeda dei Cavalieri dello Zodiaco... quindi c'è una possibilità che Kratos sia in realtà Andromeda in incognito? e che tutto il machismo che sfoggia sia solo un modo per nascondere il suo essere criptogay?
Saranno questi i temi del
God of War IV di cui si comincia a vociferare in questi giorni? Nell'attesa di conoscere la risposta, diamo un'occhiata al terzo capitolo...
God of War III è anzitutto LA GRAFICA. Certo, il character design a volte è tamarro (vedi le varie donnine), ma per il resto non gli si può proprio dire nulla. Del resto, essendo una delle poche serie rimaste esclusive per la console Sony, nonché un titolo di punta e per di più sviluppato internamente, i soldi sono stati spesi. E si vedono TUTTI.
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Un titano di passaggio conta quanti poligoni ci sono nella scena |
Il reparto audiovisivo di
God of War III è probabilmente uno dei più spettacolari di questa generazione di console. Rimangono impressi soprattutto certi movimenti di camera, che fanno escursioni di km e km partendo da inquadrature globali in cui Kratos è un minuscolo puntino biancastro sullo schermo per andare a finire dritti al centro dell'azione (che nel frattempo è andata avanti). Il tutto mentre la musica fa ribollire il sangue nelle vene con brani orchestralissimi pieni di corissimi che sottolineano l'ambientazione mitologica.
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Kratos a passeggio sul braccio di Gaia |
Il gameplay è rimasto sostanzialmente invariato, e forse questo è il punto più debole del titolo. La cura e l'inventiva messe nel comparto scenografico non sono state rispecchiate da altrettanta attenzione alla giocabilità. Per quanto Kratos abbia un po' di nuove mosse, si va avanti sostanzialmente sempre con le stesse due o tre combo, e, su quattro armi a disposizione, tre sono tutte varianti delle catene di Andromeda, quasi identiche tra di loro.
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Kratos e Ade impegnati a determinare chi sia l'anello più debole della catena |
Gli unici momenti in cui il gameplay esce un po' dal seminato sono gli scontri coi boss, che terminano tutti con delle violente "fatality" servite in forma di quick time event. In queste situazioni i game designer si sono sbizzarriti e in fondo ce ne sono un bel po' sparse in tutto il gioco (contando che Kratos fa fuori tutti gli dei dell'Olimpo uno ad uno). Tutto il resto del gioco però ha dei vistosi cali di ritmo, e alla fine si va avanti spellandosi i pollici sul joypad a premere sempre lo stesso tasto, in attesa della fase-boss successiva.
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Kratos scopre con ribrezzo che anche Helios è un cliente di Cesare Ragazzi |
Se c'è un motivo che spinge a proseguire nel gioco, è che
God of War III è la perfetta incarnazione delle fantasie di un quattordicenne incazzato. La trama è un'inutile orpello: ciò che conta è che Kratos è incazzato con gli dei dell'Olimpo e li farà fuori uno ad uno, e non ci sono cazzi. Kratos è la classe operaia che s'incazza e distrugge l'estabilishment. Kratos che si tromba Afrodite è l'operaio che si tromba la riccona che ha il marito vecchio con l'uccello moscio e il portafogli gonfio.
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Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto |
Quindi, se avete avuto una giornata storta, se vi ha lasciato la ragazza e pensate che tutte le donne siano bottane, se il capufficio v'ha fatto girare i coglioni, se il prof vi ha messo la nota sul registro, se insomma avete la capa girata e volete solo fare HULK SPACCA, non c'è niente di meglio che mettersi nei mitologici ma proletari panni di Kratos e fare il culo (in più di un senso) a qualche divinità con la puzza sotto al naso.
PRO:
Ci hanno speso i soldi
Tanti soldi
E scarica i nervi
CONTRO:
Il gameplay è sempre quello
Per qualcuno potrebbe essere troppo adolescenziale
E qualcun altro potrebbe offendersi per certe scene un po' forti
GIUDIZIO FINALE: 8--
KRATOS SPACCA!
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