"Caro Babbo Natale, mi consenta. A lei scrivono i bambini di tutto il mondo, per ricevere regali. Se permette io le darei dei consigli, in quanto ritengo di aver maturato una tale esperienza a livello mondiale, che le potrebbe far comodo..."

Questa la quarta di copertina di Quel sogno di tanto tempo fa..., "manga italiano" realizzato da Matteo Principe e incentrato sulle avventure di un giovane Silvio Berlusconi. Sì amici, avete letto bene: un "manga italiano".

Ovviamente a questo punto vi aspettereste che dica peste e corna di questo albetto di una sessantina di pagine, e invece no, non bisogna avere pregiudizi ed esaminare quest'opera per quello che è.
Il giovane Silvio, più manga che italiano
L'autore, Matteo Principe, ha realizzato altri fumetti in stile manga, e in generale da questo punto di vista i suoi disegni, ma anche le sue storie seguono praticamente alla perfezione lo stile giapponese. Non siamo al livello dei migliori manga, ma diciamo che se la gioca con le opere prime (e anche non prime) di tanti autori giapponesi.
Il non più tanto giovane Silvio, più italiano che manga
Il problema con Principe è che non si capisce quanto ci è e quanto ci fa, contando pure che tra le sue produzioni si annovera anche Anna Tatashima, altro spaghettimanga ispirato nientemeno che ad Anna Tatangelo. Con all'attivo due opere del genere, sicuramente Principe rischia di disintegrarsi per combustione spontanea non appena si avvicini a meno di 100 metri da qualsiasi centro sociale o circolo ARCI.
Il manga della Tatangelo
Poi però scopri che Principe ha realizzato anche Il sorriso di Iqbal, un volumetto sulla storia di Iqbal Masih, bambino operaio che è diventato il simbolo della lotta contro il lavoro minorile. Al che rimani un attimo interdetto, ché tu avresti detto che magari invece aveva fatto pure il manga di Pippo Baudo ("Quel carosello di tanto tempo fa...").
Il sorriso di Iqbal
E in effetti alla fine questo Quel sogno di tanto tempo fa... non è né più né meno che un normalissimo manga umoristico con protagonista questo bimbo megalomane bravo a scuola, timorato in chiesa ma anche con l'occhio un po' vispo per le gonnelle.

Che detta così sembra un marchettone tremendo, ma in realtà la scena è più o meno questa: Silvio che dice al prete "DA GRANDE VOGLIO ESSERE PAPA", poi passa una biondona e Silvio la fischia ("SIGNORINA, MI CONSENTA..."), e a quel punto il prete "EH MA PER ESSERE PAPA NON DEVI INFASTIDIRE LE RAGAZZE", e Silvio risponde "EH VABBÉ ALLORA SARÒ PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, SEMPRE CAPO DI STATO È".
Non c'entra niente, ma questo è un altro fumetto di Matteo Principe (solo disegni), ispirato al Necronomicon
Cioè, una scena così è troppo oltre, troppo avanti rispetto alle capacità di comprensione dell'umana mente. Poi in stile manga umoristico, tutto può essere tranne che preso seriamente. E in conclusione il dubbio rimane: vuole essere una parodia? Un'apologia? Uno strumento d'indottrinamento per i bambini?

Alla fine è un manga come in Italia se ne sono visti tanti, senza infamia e senza lode, ma che si segnala solo per il fatto di essere stato realizzato in Italia con un perfetto stile giapponese, e ovviamente per la particolarità del protagonista. Poi alla fine è così tanto sulle righe (verso il finale si vede il Silvio "odierno" appena dopo l'attentato con la statuetta, che col cerottone al naso pensa "ohi ohi ce l'hanno tutti con me") che ognuno può vederci dietro quello che vuole.

C'è da dire che un fumetto simile è buono per tutte le occasioni. Se vuoi fare colpo sulla tipa ecologista di sinistra lo bruci insieme a lei, se invece vuoi far conoscere i fumetti a tua nonna che guarda solo Rete Quattro va bene pure per quello, se hai un amico berlusconiano glielo puoi regalare per il compleanno come prezioso cimelio, etc etc.

PRO:
Stile molto mangoso
Al limite del surreale
L'autore ci è...

CONTRO:
...oppure ci fa?
Alla fine è interessante solo per lo stile...
...e per Silvio, ovviamente

GIUDIZIO FINALE: NON PERVENUTO
Troppo oltre!