Il primo Dead Space è stato il più classico degli sleeper hit - uscito senza essere preceduto da campagne pubblicitarie, speciali e markettume vario, ha colto di sorpresa tutti e conquistato sia la critica che il pubblico.
I numeri generati da questo primo titolo hanno messo in moto la macchina di EA, che non ha mancato di far fruttare il brand facendo uscire due spin off, tre fumetti e due cartoon (grazie Wikipedia). Gli occhi di tutti però erano ovviamente puntati sul seguito ufficiale - Dead Space 2.
La trasformazione di un successo inaspettato in un brand è uno di quegli eventi che fanno immediatamente alzare il sopracciglio dubbioso del videogiocatore più smaliziato, consapevole che il team di sviluppo - che aveva creato il titolo originale in relativa libertà - si ritrova improvvisamente a subire pressioni corporate a base di prospetti di vendita e analisi di mercato.
Il rischio insomma è che il gioco da opera si trasformi in prodotto. Un rischio che Dead Space 2 ha evitato? La risposta è... sì e no. Alcune scelte - il protagonista "parlante" e non più anonimo, l'estrema linearità dell'esperienza, e l'aggiunta del multiplayer - urlano PRODOTTO. D'altro canto però i ragazzi di Visceral Games sono comunque riusciti a integrare tutte queste modifiche in maniera organica, senza snaturare il titolo.
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Dead Space 2: ancora smembramenti, organi e frattaglie nell'infinito cosmo |
Anche il comparto grafico è ai livelli - più che buoni, ma non eccezionali - del predecessore, così come quello sonoro - questo sì, eccezionale. Il vero elemento distintivo del primo Dead Space era appunto il sound design, fatto di temi ambientali capaci di tenere perennemente il giocatore sul filo del rasoio, e di improvvise irruzioni di motivi più concitati in concomitanza con l'apparizione dei mostri.
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Un'improvvisa irruzione |
Anche la storia che fa da cornice al gioco è duale: da un lato il protagonista affronta i suoi demoni interiori, in particolare i sensi di colpa nei confronti della sua ragazza - morta nell'incipit del capitolo precedente. Questa è la parte più interessante del plot, che per il resto si riduce al solito casino scoppiato in mano a militari incarogniti e fanatici religiosi dalle dubbie intenzioni. Più che altro, questo secondo aspetto della trama non è sviluppato a sufficienza, e tutte le interazioni con altri esseri umani si riducono al solito "vai qui, fai questo, prendi quello".
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Il protagonista Isaac in un raro momento di libertà dai vari "vai qui, fai questo, prendi quello" |
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Isaac guarda speranzoso al futuro |
Il sonoro
L'atmosfera
Le sparatorie
CONTRO:
Un po' troppo simile al predecessore
La trama non pienamente sviluppata
Il multiplayer interessante, ma non troppo curato
GIUDIZIO FINALE: 7
Vince, ma non convince.
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