Nel 1982 fece la sua apparizione sul mercato quello che sarebbe diventato il personal computer più venduto della storia, una macchina che in 10 anni di vita convinse il mondo intero che i calcolatori potevano realmente essere personal, e che non erano solo materiale per nerd (chissà se si usava già questa parola). Con l’avvento del C64 entrò in tutte le case un oggetto dagli inimmaginabili poteri, e ciò segnò una svolta che avrebbe cambiato per sempre il rapporto uomo/macchina.
Si giocava, si programmava, si gestivano database, si faceva musica professionale e all’avanguardia, si creavano animazioni, ci si connetteva al VideoTel (una rete telematica dell'epoca), si scriveva, si disegnava e si stampava. Il Commodore 64 era in effetti la macchina per tutto e per tutti, e ciò cominciò a far passare il concetto che i computer erano un accessorio irrinunciabile quanto un televisore.
Accendendolo, si poteva subito iniziare a programmare col suo BASIC V2, oppure si poteva caricare un programma tramite cartucce, floppy disk o cassette.
Vi dice niente questa immagine? |
Uno dei punti di forza del calcolatore risiedeva nel chip SID, un processore sonoro a tre voci di una versatilità e potenza incredibili per l'epoca, e le cui particolarissime sonorità sono rimaste come segno distintivo dell'era 8 bit.
Tramite tecniche software si poteva portare il numero delle voci a quattro o addirittura riuscire a far parlare il computer. Tra i programmatori/compositori di colonne sonore militarono nomi come David Whittaker, Rob Hubbard, Martin Galway e Chris Huelsbeck, ricordati oggi come veri e propri geni.
Il SID ha avuto un successo tale che ancora oggi è possibile trovare in commercio la SID STATION, un sintetizzatore per tastiera che riproduce i suoni del Commodore 64. Data la rarità del prodotto è difficile acquistarla a cifre inferiori ai 500 euro, ma è comunque un oggetto ambito soprattutto da chi si occupa di musica elettronica.
Sid Station è tanta roba! |
Per i videogiochi, il VIC-II offriva gli SPRITE, particolari oggetti grafici che venivano sovrimpressi all'immagine e potevano essere animati in maniera indipendente.
GTA vs NINJA? |
In Italia il prezzo concorrenziale dell'hardware si affiancava al COSTO ZERO del software: la popolarità della macchina diede inizio alla pirateria di massa dei programmi che ci giravano sopra. Le stesse riviste specialistiche spesso allegavano floppy o cassette contenenti giochi e programmi di software house straniere, limitandosi a cambiarne il titolo: una scappatoia per eludere agevolmente le leggi italiane sul diritto d'autore, che all'epoca erano praticamente nulle in ambito informatico.
"Nun te preoccupà, si rimedia tutto!" |
La diffusione capillare del C64 portò ad un proliferare di periferiche ed accessori che andavano dal registratore a cassette ai lettori di floppy disk (da 5,25”, ma più in là anche da 3,5”), dalle tastiere musicali ai mouse, dai joystick ai modem, dalle stampanti ai plotter.
A consolidare il successo del computer contribuirono anche campagne pubblicitarie che spesso (e volentieri) si limitavano a spudorati (ma simpatici) spot comparativi che sminuivano gli avversari, come nel memorabile caso della pubblicità della mela mangiata mentre la voce fuori campo ricordava ai telespettatori come il C64 avesse il doppio della memoria alla metà del prezzo.
In generale il marketing propose il C64 come oggetto per le famiglie, per le scuole, per il lavoro e per il tempo libero, piazzandolo anche nei centri commerciali accanto a TV e lavatrici, e ciò si rivelò una mossa decisamente azzeccata.
A riprova di ciò, ancora oggi il C64, pur commercialmente morto, continua a vivere nelle case di milioni di persone, sia che ne posseggano un modello originale ancora funzionante, sia che lo resuscitino sui moderni PC tramite gli emulatori.
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