Scoppiettante esordio cinematografico del regista Duncan Jones in questo claustrofobico e psicologico film uscito nelle sale nel vicino 2009.
Con basso budget e alto contenuto artistico, la trama si dipana gradevole nelle sola stazione spaziale lunare Sarang dove il solitario protagonista, Sam Bell, è in sosta da tre anni per sovraintendere all’estrazione dell’Elio-3, un isotopo presente nelle rocce lunari indicato per la creazione di energia per fusione nucleare (cosa realmente vera!).
Il protagonista vive in un forzato e deliberato isolamento dalla famiglia. Sogna fortemente il suo ritorno cullato dai ricordi e dai desideri dell’immaginazione in una quotidianità scandita da un compagno robotico: Gerty. Computer dotato di modeste capacità sociali, in grado di far innamorare all’istante tutti i nerd del pianeta che ne desidereranno uno alle proprie dipendenze domestiche.
Doppiato originariamente da Kevin Spacey e nella nostra localizzazione italiana da Roberto Pedicini, accompagna nel film l’unico attore Sam Rockwell (già visto in Guida galattica per autostoppisti) seguendolo per tutta la stazione spaziale, interagendo con il mondo circostante con la voce, due mani robotiche e un piccolo schermo con eloquenti e furbissime faccine in grado di dare valenza paraverbale a ciò che dice.
Il Facebook del futuro? |
Un film dove il colpo di scena avviene verso la metà del film parte un po’ in salita sulla scala di gradimento, ma vi posso garantire che il crescendo è ben sviluppato e la sensazione provata nel guardarlo è stata di capire tutto pochi minuti prima che ogni fatto accadesse, ma di goderne la verosimiglianza narrativa.
Il braccio violento dell'estrazione mineraria |
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