Ti piacciono le riviste di meccanica?
Hai paura della morte?
Vuoi bene a tua madre?
Ti dice niente il nome Simulmondo?
No, non ho preso le droghe di Morgan. Per introdurvi questa non facile rubrica quale miglior metodo se non un test psicologico come quello dei tre giorni?
Ebbene, se non vi piacciono le riviste di meccanica, se non avete paura della morte intesa come uno scheletro che parla e gioca a scacchi e se quella donna che trombavate nei sogni si è scoperto essere vostra madre, allora avete bisogno di uno psicanalista. Oppure siete Dylan Dog. In entrambi i casi avete bisogno di uno psicanalista. Se Simulmondo non vi dice niente allora andate all'inizio e informatevi!
Anvedi 'sto sciupafemmine... |
Va bene che controllo un solo calciatore, ma gli altri è normale che stiano fermi? |
Tra i titoli della Simulmondo troviamo svariati capitoli di Tex, Diabolik e, sopratutto, Dylan Dog. Stiamo parlando infatti dei primi anni '90, periodo in cui l'indagatore dell'incubo andava talmente forte da meritarsi per diversi anni una fiera tutta sua, il Dylan Dog Horror Fest, a cui parteciparono anche registi e attori di un certo livello (pure Robert Englund); periodo in cui uscì Dellamorte Dellamore, forse l'ultimo capolavoro dell'horror all'italiana, ispirato all'ispiratore di Dylan Dog e con l'ispiratore del volto di Dylan Dog nei panni ispirati del protagonista.
Anna Falchi nell'unica scena vestita |
Azione a go-go |
Gli episodi erano cortissimi, niente che non si finisse in un oretta di gioco, sopratutto una volta presa la mano con il sistema di gioco (più da brivido del gioco stesso). Il capitolo più apprezzato e meglio elaborato fu GLI UCCISORI, che uscì nei negozi di videogiochi e (credo) fu distribuito anche all'estero per C64, Amiga e piccì. Il vero tentativo di fare un salto di qualità però avenne con ATTRAVERSO LO SPECCHIO, una sorta di esperimento di Pop Art videoludica. Questo gioco, una strana via di mezzo tra un punta e clicca e un'avventura in prima persona, sfruttava tanti volti visti nel fumetto, qualche leggenda popolare, un po' di letteratura e mischiava tutto in un calderone ambizioso. Il risultato fu un gioco carico di fascino e di citazioni, ma assolutamente terribile da giocare senza una guida. Il sistema ti permetteva con diversi meccanici e poco intuitivi click del mouse di interagire con le persone presenti nella stanza, ma anche di far passare il tempo spostandosi in un'altra location o rimanendo nella stessa. Se si andava in un posto senza un'informazione necessaria alle indagini o se si andava nel posto sbagliato, una bella vignetta rappresentante lo sceneggiatore ci faceva capire che avremmo dovuto rifare tutto da chissà quanti passaggi prima.
Adoravo questo gioco, forse per quel calore casalingo, tra facce e dialoghi visti e rivisti negli albi. Ne adoravo anche la ripetitiva colonna sonora. Ma, purtroppo, il gioco è invecchiato male e, colpevole sopratutto il sistema di controllo e una colonna sonora che oggi mi sembra più martellante di un rave party, tutta la poesia è svanita e un bel ricordo d'infanzia se ne è andato. Perfino la storia, che non ha nulla a che fare con l'omonimo albo, a quel tempo sembrava completamente in linea con lo stile dei fumetti, ma oggi puzza di pacchiano e sembra scritto da un novellino con la passione per Lovecraft. Solo graficamente il gioco è rimasto impeccabile, sopratutto se si considerano i mezzi e l'assenza di disegnatori della Bonelli originali.
Per oggi è tutto, ma cari amici dylaniati non temete, nei prossimi giorni parlerò anche degli altri due titoloni su Dylan Dog che non sono passati per la Simulmondo.
Un volto noto per gli amanti di DyD. Un personaggio inedito per il gioco. Einstein per tutti gli altri. |
Per oggi è tutto, ma cari amici dylaniati non temete, nei prossimi giorni parlerò anche degli altri due titoloni su Dylan Dog che non sono passati per la Simulmondo.
Sì, esatto, vi ho appena fatto uno spoiler incredibile |
Quanti ricordi! E certo che ce l'avevo il videogioco di Dylan, come potevo non giocarci?
RispondiEliminaCi misi 10 anni prima di capire che per andare al cimitero dovevo far aprire a groucho il cassetto con la pistola. Maledizione
RispondiEliminaMi ricordo che negli Uccisori si avevano le pallottole contatissime, infatti non sono mai riuscito a finirlo perchè mi mancava UN proiettile all'ultimo nemico :D
RispondiEliminaEh, Simulmondo pioniera del survival horror. Tra l'altro 'sta cosa non me la ricordavo, ma me l'hai fatta tornare in mente all'istante! Peccato perché alla fine non era un brutto gioco, poi si sono dati alle uscite da edicola (Simulmondo pioniera dell'episodic content pure!) che ne giocai un po' ed erano molto più tirate via.
RispondiEliminaCollega! Bisogna fare il post/special: SIMULMONDO, PEGGIO DEGLI ALTRI, MA PRIMA DI TUTTI
Ce ne sarebbero diverse da dire!
RispondiEliminaComincio a scrivere, poi integriamo!
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