Mi chiedevo come mai Battlestar Galactica avesse così tanti fan, ma se la qualità della serie regolare è al livello di questo incipit, comincio a capire: per tutta la prima parte il ritmo è serratissimo, con l'umanità che nel giro di niente viene portata sull'orlo dell'estinzione, braccata dalle macchine ribelli da lei stessa create, e circondata dalla morte dello spazio siderale.

Nella seconda parte si riprende un po' fiato, ma si perde anche un po' il ritmo. In ogni caso, i temi buttati sul piatto sono tanti, e tutti interessanti: dal rapporto tra l'uomo e la tecnologia, al fine ultimo della vita e del vivere. La loro trattazione è profonda, ma al tempo stesso agile.

Le scene d'azione, nonostante l'abbondanza di shaky cam e lens flare, sono comunque ben dirette, e hanno retto bene il passare degli anni. Per il resto, la regia è solida, e si concede anche qualche virtuosismo qui e là.

Il punto più debole forse sono i personaggi: da un lato, in tre ore non è che si possa sviluppare molto più di una collezione di stereotipi più o meno carismatici, e dall'altro, la scala degli eventi e la complessità delle tematiche affrontate hanno giustamente il sopravvento sui singoli.

Comunque sia, serie promossa. Nei prossimi giorni si procederà con la visione degli episodi regolari, con la carica di curiosità tipica della sorpresa che ha colpito molto, molto positivamente...


PREVIOUSLY, ON TELEFILM REVIEWS: Mad Men (Stagione 4)