Giopep, al secolo Andrea Maderna, non è un personaggio che spicca immediatamente, anche perché sembra essere sempre impegnato a mimetizzarsi sistematicamente in mezzo agli altri. Poi però lo senti parlare - su Outcast, o sul podcast de Il Tentacolo Viola - leggi le sue recensioni sul suo blog, o i suoi articoli nei siti coi quali ha collaborato, e scopri che dietro quella coltre di "massì", "ma figurati", "ma niente di che" si nascondono una capacità di osservazione acuta e tagliente e una passione non comune per ciò di cui parla. Qui di seguito ci racconta di come scrive le sue recensioni.
Cosa cerchi di ottenere quando scrivi una recensione?
Diciamo che l'unico mio obiettivo è comunicare quel che ho da dire, possibilmente tutto quel che ho da dire, nella maniera più chiara, leggibile, piacevole e onesta possibile. Mi piace cercare di essere personale nel modo in cui scrivo, ma a conti fatti questo può avere diversi significati, anche a seconda del contesto: mi capita di scrivere in maniera anche piuttosto asettica o distaccata, così come in altri casi di essere invece molto più emotivo e scanzonato. Dipende da quel che voglio dire, da come lo voglio dire e, tutto sommato, anche da dove lo voglio dire. Del resto, un conto è il mio blog, dove bene o male faccio quel che mi pare, ma quando vengo pagato per le mie parole, beh, chiaramente mi adatto anche a quel che mi viene richiesto. Di sicuro, comunque, cerco di dire quel che ho da dire, senza farmi troppi problemi se per caso mi ritrovo a fare da bastian contrario. Anzi, dai, mi piace fare da bastian contrario. E non mi faccio prendere dall'ansia di dire TUTTO, ma solo tutto quel che secondo me è importante dire nel contesto di quello specifico articolo. E se poi salta fuori qualcuno che "Ti sei dimenticato di citare che nel quarto livello puoi sparare alla botola per scoprire la supercazzola", beh, me ne faccio una ragione. Ah, sono logorroico, come forse si può intuire da questa intervista.Che accorgimenti "tecnici" usi nello scrivere?
Tendo a scrivere di getto. Magari sto due ore a fissare lo schermo con lo sguardo da ebete (o a perdere tempo sui social network, piuttosto che girando per blog o giocando col gatto) e poi, quando scatta la scintilla, parto e vomito fuori milioni di caratteri a valanga, scrivendo pagine e pagine in pochissimo tempo. Sì, sono piuttosto veloce. In compenso, se ho i margini temporali per farlo, perdo poi un sacco di tempo a leggere, rileggere, correggere, magari anche lasciando passare un giorno per "staccarmi" da quel che ho scritto e facendo pure dare una letta all'articolo a gente di fiducia. Il problema è che sono insicuro e pignolo: figurati che mi capita di andare a ritoccare post del mio blog anche giorni dopo la pubblicazione! :D Al di là di questo, raramente mi faccio una scaletta, anche se mi capita di segnarmi qualche appunto al volo, magari sul telefono, mentre sto provando un gioco, o di prendere anche parecchi appunti mentre assisto a una conferenza stampa. Perché ci sono cose specifiche che voglio essere sicuro di ricordarmi e dire. In linea di massima, comunque, non cerco di mantenere una determinata struttura, a meno che ovviamente mi venga richiesta e al di là della foto in apertura e del pezzettino finale in "corsivo" che metto sempre nei post sul mio blog.Cos'è che proprio ti dà fastidio nelle recensioni altrui?
La sciatteria. Di contenuto, quando si presentano informazioni, dati, concetti imprecisi, errati, travisati, figli della scarsa voglia di documentarsi, specie poi se non si sta evidentemente dando una propria opinione ma si spacciano le inesattezze come fatti. Ma anche la sciatteria di forma: l'errore capita a tutti, e sa il cielo quanti ne commetto io, ma non ci posso fare nulla, soffro di sindrome della maestrina e quando leggo articoli pieni di errori grammaticali o orrori di italiano (per non parlare dei termini in inglese "tradotti" come capita) mi viene l'acidosi. Al di là di questi aspetti da maestrina indisponente, mi va bene tutto, apprezzo tanti modi diversi di scrivere e mi piace sempre leggere opinioni diverse dalla mia, se ben argomentate e proposte in maniera interessante.C'è qualcuno a cui ti ispiri?
Non cerco "consciamente" ispirazione in giro, però è chiaro che tutto quel che leggo, guardo, faccio finisce per influenzarmi. E me ne rendo parecchio conto a posteriori, osservando come il mio modo di scrivere vari a seconda dei momenti. Ma, appunto, se dovessi dirti qualcuno in particolare da indicare come mia fonte d'ispirazione, non saprei proprio fare esempi. In compenso, una cosa che faccio spesso è curiosare in giro, documentarmi sul contesto in cui nasce un'opera e anche dare un'occhiata a quel che ne hanno scritto altri. In fondo è sempre interessante incappare in osservazioni e punti di vista che mettano in luce cose a cui io non ho fatto caso. Difficilmente questo modifica il mio giudizio, ma può arricchirlo.Vuoi aggiungere qualcosa?
Se vuoi aggiungo che mi mette un po' a disagio essere infilato nel gruppo di intervistati, considerando che c'è gente con blog da milioni di contatti mentre il mio lo leggono in quattro gatti. :D Però, oh, lo prendo come un complimento, dai. E poi magari mi fai pubblicità!
Potete trovare Giopep sul suo blog e su Twitter |
INTERVISTOPOLI: Come si scrive una recensione?
Davvero molto interessante questa serie di interviste, complimentoni Bruno! ora però vogliano anche l'autointervista a te stesso, chi può saperne di più in materia del padre-padrone di un sito chiamato "recensopoli" :p ?
RispondiElimina@Peppe merito dell'intervistato come sempre! :D
RispondiElimina@Aurelio e chi ti dice che tutte queste non siano in realtà delle autointerviste camuffate? :P no serio ci avevo pensato ma boh, vedremo, intanto ne ho ancora un paio da pubblicare...
Vai Bruno, preparati per l'intervista, te la farò io, così avrai qualche bozza da correggere ;)
RispondiEliminaNon voglio altrooohhhhhh
RispondiEliminami unisco al coro... bravo!
RispondiEliminaGrazieee ma davvero io a parte scrivere le domandine e l'introduzione non ho fatto altro. :)
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