Portal 2 è fatto di contrasti. La perfezione geometrica degli enigmi contro lo stato di disfacimento delle ambientazioni, le dimensioni contenute delle stanze contro quelle enormi della struttura che le contiene, la patina ovattata degli interni contro l'aspetto ruvido e metallico dei "dietro le quinte". E, soprattutto, la natura agghiacciante della situazione in cui ci si trova che fa capolino - nello sguardo vitreo della muta protagonista - tra le crepe di una narrazione che è per il resto fortemente improntata su un riuscitissimo registro comico.
La grafica ha lo stile tagliente e affilato dei giochi Valve - niente smarmellamenti alla Unreal Engine - e il sonoro è curato all'inverosimile: in alcuni momenti temi musicali ed effetti sonori si "fondono" producendo un vero e proprio commento audio dinamico all'azione. Il ritmo di gioco è serrato e alterna con sapienza le fasi "enigmistiche" con quelle di raccordo, e riesce a mantenere l'interesse alto in entrambi i casi, da un lato introducendo gradualmente nuove meccaniche, e dall'altro svelando poco a poco dettagli e retroscena sul mondo di gioco.
Una decina di ore spettacolari e affascinanti per la campagna in single player, altrettante per quella in coop - secondaria, ma tutt'altro che trascurabile - per un grande ritorno della software house di Gabe Newell alle atmosfere del videogioco "fantascientifico". In attesa del terzo capitolo di una certa serie...
venerdì 16 dicembre 2011
(MINI)RECE VIDEOGIOCHI: Portal 2
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