La terza stagione di Misfits - lo si sapeva già - sarebbe stata segnata dall'assenza di Nathan, vero personaggio simbolo delle due stagioni precedenti. Per questo le prime puntate del post Nathan erano attese al varco, col palpabile timore che la serie non avrebbe retto il colpo. E che dire insomma, l'accendiamo? Per alcuni no, decisamente no, ma secondo il sottoscritto invece abbiamo un grande, insperato, granitico SÌ.
La prima puntata è dedicata al personaggio di Rudy, rimpiazzo di Nathan che somiglia un po' all'amato/odiato emoDante, sia d'aspetto che per il fatto di essere il portatore di una pesante eredità. Rudy è indubbiamente il nuovo elemento comico del gruppo, ma il suo particolare potere lo rende una figura molto meno macchiettistica rispetto a ciò che ormai era diventato Nathan e, proprio per questo, più in armonia con lo stile meno anarchico che Misfits ha cominciato ad adottare a partire dalla seconda stagione. Insomma, non una copia carbone del personaggio uscente, ma una riuscita variazione sul tema.
È probabile che comunque l'assenza di Nathan sia uno shock che molti non reggeranno, e secondo me è un peccato, perché anche la seconda puntata riconferma l'ottimo livello della scrittura di questa serie. Per dire, tutto il tema portante del secondo episodio viene anticipato da una battuta buttata lì a caso nel primo: Misfits continua a non negare sfizi di questo tipo ai suoi spettatori. Volete perderveli?
È o non è l'attore perfetto per un live action del nuovo Devil May Cry? |
Partivamo tutti sfiduciati con la terza serie... Però, avendo in mente quel capolavoro (specie in materia di dialoghi) che Overman aveva fatto nell'ultimo episodio della seconda (lo special di Natale), non ci si poteva aspettare che la vena geniale di Misfits si esaurisse di colpo solo per l'assenza di Nathan...
RispondiEliminaPersonalmente trovo Rudy molto più simpatico dell'"ultimo" Nathan, che cominciava a ripetersi.
Più che altro quel che mi rinfranca è che non si è persa la coerenza che caratterizzava questa serie: gli episodi continuano ad essere autoconclusivi; non ci sono inutili complicazioni di trama come ci si potrebbe aspettare da una terza stagione(ho in mente Heroes, MIO DIO), quelle aggiunte che invece di arricchire danno un senso di nausea insopportabile...e poi tutto torna. Il quarto episodio ad esempio parte tutto da una cosa che Seth dice in 2x07. Forse queste cose le noto solo io, ma mi sembra un bel segnale di coerenza :)
P.s. Che bel blog!!
Grazie! :) In effetti è vero, molte serie USA da Lost in poi tendono ad una serialità esasperata che sacrifica la qualità dell'episodio singolo... forse perché è più facile tenersi il pubblico lasciandolo appeso con i cliffhanger, boh?
RispondiEliminaHeroes lo lasciai perdere all'epoca dopo pochi episodi, però a ripensare a quei pochi che vidi in effetti non mi ricordo niente di particolare a parte una lunga sequela di misteri e di facce attonite... sempre ad aspettare il futuro e la puntata "che finalmente succede qualcosa" che poi quando succedeva non era successo comunque un c...! Un po' come The Walking Dead adesso, che apposta lo sto lasciando lì in attesa di accumulare un po' di episodi...