Il primissimo Bionic Commando uscì nel 1987, ed era un coin op caratterizzato dalla possibilità, per il protagonista, di sfruttare il suo braccio bionico estensibile come un rampino con cui dondolarsi attraverso gli scenari. Nel 1988 uscì la versione NES, che più che una conversione era una rielaborazione. Questa versione però superò in popolarità il coin op originale, e ha costituito la base del remake Bionic Commando Rearmed e del relativo seguito.
All'epoca dalle nostre parti il NES era un oggetto raro ed esotico su cui si riversavano le lacrime dei bambini che se lo ritrovavano a Natale al posto dei più diffusi C64 ed Amiga, e di Bionic Commando probabilmente al massimo qualcuno ricorda le splendide musiche di Tim Follin che accompagnavano la buona conversione per l'8 bit Commodore.
In ogni caso il piano di Capcom era di rilanciare il brand e così, dopo il remake della versione NES, nel 2009 arrivò quello che doveva essere il reboot in 3D della serie, questo Bionic Commando sviluppato dagli svedesi di GRIN.
L'hype per questo titolo era abbastanza alto, anche perché Bionic Commando Rearmed aveva riscontrato i favori di pubblico e critica ed era stato sviluppato anch'esso dai tipi di GRIN. Tuttavia, quando finalmente uscì, questo reboot venne recensito in maniera tiepida, e commercialmente si rivelò un flop, tanto che di lì a poco GRIN fu costretta a chiudere bottega.
A caduta libera in cerca di uno schianto |
Per continuare in bellezza, subito dopo aver finalmente recuperato il braccio bionico, si attraversa un breve tutorial in cui se ne provano tutte le funzioni. Peccato che finito il tutorial di quelle funzioni ne sia disponibile un decimo, con le altre che andranno sbloccate più avanti durante il prosieguo del gioco stesso.
All'inizio Bionic Commando è più Commando che Bionic |
Gli scenari, per quanto a prima vista diano l'impressione di essere aperti ed ampiamente esplorabili, in realtà sono circondati da zone radioattive che fungono da veri e propri muri invisibili per limitare l'area di gioco. Peccato che le zone radioattive non siano sempre facilmente riconoscibili, così che spesso ci si ritrova a morire (e a ricominciare da checkpoint perfidamente sistemati diversi minuti di gioco prima) per aver tentato di avventurarsi in quelle che a prima vista sembravano zone perfettamente normali.
Anche l'acqua è un pericolo: il peso del braccio bionico tende a far colare a picco il protagonista |
Nonostante tutti i suoi difetti, una volta passata la terribile fase iniziale, e soprattutto una volta presa confidenza con le meccaniche del rampino, Bionic Commando si fa perdonare tutto. La prima volta che ci si butta in caduta libera da un grattacielo, per poi trovare un appiglio all'ultimo istante con cui salvarsi da morte certa, è galvanizzante, e ricompensa tutte le frustrazioni iniziali.
Bionic Commando ha molti momenti bungee jumping |
"Strade? Dove andiamo noi non c'è bisogno di strade!" |
PRO:
Il braccio bionico e la libertà dell'azione
Il design dei livelli e la creatività nell'azione
La colonna sonora e l'esaltamento durante l'azione
CONTRO:
La parte iniziale senza braccio bionico
La parte iniziale col braccio bionico depotenziato
La parte iniziale che non si riesce a fare un mezzo salto senza tirare le cuoia
GIUDIZIO FINALE: 8----------------
Tanti meno quanti sono i difetti, però comunque un bel gioco.
BONUS 1 SID EDITION:
Il longplay della conversione C64 del primo Bionic Commando, graziata dalle musiche di Tim Follin:
BONUS 2 PODCAST EDITION:
Una recensione audio molto bella di Bionic Commando è presente nell'ultimo episodio di Wiskast, gggiovane (per questo non lo segnalai nel post dedicato ai videogiocatori anzianotti) podcast videoludico che si distingue per l'essere profondamente incentrato sulle recensioni, tutte estremamente approfondite e articolate.
Tecnicamente mi pare valido
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