Se qualche giorno fa scrivevo della presunta morte del cinema italiano, oggi, pur non volendo ritrattare, sono qui a parlare di un altro film che offre un po' di speranza. Certamente è una speranza un po' sottile, perché trattasi di un riadattamento di un successo francese, ma, visti gli incassi, per una volta possiamo anche dire che è stata un'operazione riuscita. Stupisce un po' il fatto che per fare un film sulle diversità tra nord e sud sia stato necessario scomodare un altro paese, che a sua volta aveva scomodato il bel paese ispirandosi a molte scene di Totò, Peppino e... la malafemmena. Ma dato che siamo nel paese delle cose strane, perché stupirsi se paghiamo i diritti ai francesi per una storia che ha attinto da un film italiano?
Benvenuti al sud è comunque una pellicola riuscita perché diverte, perché ci vuol far riflettere su qualcosa che pur essendo ormai riconosciuto continua a non cambiare. È infatti il pensiero che al nord si ha del meridione a nutrire e giustificare TUTTE le gag presenti nella pellicola. Per riuscire nell'impresa erano fondamentali degli attori appropriati e in questo bisogna ammettere che le scelte sono state azzeccate, poiché Claudio Bisio ben si addice al bonaccione timoroso ma che si lascia coinvolgere, la Finocchiaro è perfetta nella parte della bauscia fuori dal mondo e tutti gli attori napoletani, dall'ottimo Alessandro Siani (sempre molto limitato da parti da comprimario) allo storico Nando Paone di Bomber, si calano perfettamente nella parte, facendo un tira e molla tra stereotipo e realtà.
È l'ultimo caratterista italiano sopravvissuto o è Battiato negli anni '80? |
Da vedere.
BONUS:
Cominciò tutto da questa scena:
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